Partita n. 01 giocata il 24 settembre 2018 a Caravino
Veterani Contro Canottieri Lago Sirio Risultato 1-2
Giocatore | Presenza | Portiere | Ammonizioni | Reti |
BERGO' Ludi | 0,8 | |||
CALDERAN Marco | 0,2 | |||
DITRAPANI Francesco | 1 | SI | ||
FERRARIS Alberto | 1 | 1 | ||
GAMBA Stefano | 1 | |||
MUSSO Daniele | 1 | |||
ORECCHIA Enzo | 1 | |||
PEZZATTI Davide | 1 | |||
PEZZATTI Roberto | 1 | |||
RIGOTTI Eraldo | 1 | |||
SEREN GAY Andrea | 1 | |||
SPEZZAFERRO Roberto | 1 | |||
Allenatore: RIGOTTI Eraldo | ||||
Segnalinee: CALDERAN Alberto | ||||
Dirigente Accompagnatore: Nessuno | ||||
Arbitro: De Toffoli voto: 5 e 1/2 (ha fatto molti errori ma li ha fatti in buona fede ed equamente divisi tra le due squadre, e' riuscito a portare in porto la partita senza dover usare i cartellini grazie anche al comportamento comprensivo delle due squadre...) |
NOTE:
E' stata un'estate piena di incertezze ma alla fine anche quest'anno si e' deciso di andare avanti, abbiamo fatto 40, faremo anche 41, ancora in Csi, ma ci sono seri dubbi che lo stesso possa sopravvivere un altro anno;
sono sparite tante squadre, anche titolate, verso un fantomatico over 45 giocato a 7, o verso altre associazioni piu' presenti sul territorio, ci sembra di aver capito che dopo l'abbandono di Zaia, forzato o meno, per il Csi di Torino la zona di Ivrea e' un ramo secco da staccare prima o poi, vedremo;
dopo una prima riunione a inizio settembre c'e' stato un black out di comunicazioni arrivando a pochi giorni dall'inizio con un girone da 10 e uno da 12, convertiti all'ultimo causa il rifiuto di quelli sotto di salire, in un girone da 9 in A e da 12 in B;
quattro partite in meno per noi e' comunque un risparmio di denaro, saran contente le mogli ma i giocatori lo saranno un po' meno, vedremo, intanto abbiamo dovuto cambiar campo di casa causa la totale chiusura di Parella;
Carmine ha deciso che la colpa del suo deficit di bilancio non sono le squadre che non e' riuscito a tenere o a far venire a giocare li, ma siamo noi che avremmo dovuto pagare il campo quattro volte il suo valore di mercato, e ci ha cacciati di brutto;
per fortuna abbiamo trovato quasi subito una soluzione, grazie a Mirco Maran che ci concede il campo di Lessolo a un prezzo ragionevole, cosi ci siamo accasati li, sara' scomodo trovare una pizzeria da quelle parti, Parella era il top, inoltre e' troppo grande per noi, ma questo e' quello che ci passa il convento;
anche per quanto riguarda la rosa ci son state delle rivoluzioni, abbiamo perso un Papa e anche un Vescovo, Dario torna al suo primo amore, il calcetto, lui dava del signore all'arbitro e non sopportava che gli si toccassero le caviglie, e Giovanni ha deciso di provare a salire di quota andando nella Pavonese;
per fortuna e' tornata la voglia di giocare a Marco, e siamo riusciti a convincere Siringa Seren Gay a darci una mano, per il resto della rosa resiste lo zoccolo duro, nonostante tutti gli acciacchi e i problemi di lavoro e di famiglia, sara' comunque dura fare il quorum ogni settimana se non ne troviamo altri;
con tutte queste premesse sembra che il governo del cambiamento stia veramente cambiando il mondo intero, e' riuscito a rivoluzionare anche il nostro comodo tran tran del lunedi, l'ultima settimana e' stata veramente sconcertante;
ma basta arrivare alla prima partita che poi ci si dimentica di tutto, senti il profumo dell'erba appena tagliata e ti torna subito la voglia di correre in mutande dietro a un pallone, si accendono le luci e puo' iniziare una nuova stagione;
e la prima ci porta di nuovo a Caravino, contro i Canottieri del Lago Sirio, l'avevamo giocata in primavera, era finita due a uno per loro, come anche all'andata a Parella, il proverbio dice non c'e' il due senza il tre, ma con tutti sti cambiamenti e rivoluzioni stasera potrebbe non finire cosi;
loro stavolta a dispetto dell'altra non sono piu' di venti, anche se poco ci manca, noi invece in dodici contati, ma c'e' anche Alberto a sbandierare quindi uno in piu' c'e';
ormai ci conosciamo, loro fanno il loro gioco e noi cerchiamo di interrompere le loro trame e ripartire cercando di sorprenderli con i nostri fulmini di guerra, l'anno scorso erano Dario e Giovanni, quest'anno saranno Andrea e Marco;
purtroppo dopo appena dieci minuti proprio Marco deve uscire, e' stato troppo senza giocare e ne paga le conseguenze con una contrattura, costringendo il vecchio pres a prenderne il posto, adesso giochiamo in dieci e mezzo contro undici, ma ce la metteremo tutta lo stesso;
ci difendiamo ordinatamente, anche se per Davide quella e' una parolona, l'ordine lui non ce l'ha proprio nel dna, e forse neanche nella testa, ma bene o male riesce quasi sempre a cavarsela lo stesso;
come gia' successo a maggio, immancabilmente una distrazione difensiva mette l'avucat Celere, di nome e di fatto, a tu per tu con Frank, e lui lesto lesto la sfrutta al meglio portandoli in vantaggio;
loro fanno tante sostituzioni, hanno la panchina lunga e se lo possono permettere, hanno diverse occasioni per raddoppiare, ma fino a meta' della ripresa riusciamo a salvarci, mettendo fuori il naso anche noi in piu' di un'occasione;
e sull'unico calcio d'angolo a nostra disposizione Stefano pennella una parabola a scavalcare la difesa schierata, Alberto sale in cielo e incorna battendo il portiere e pareggiamo i conti, tale e quale la volta precedente, cambia il marcatore ma il risultato non cambia;
purtroppo pero' ancora come a maggio non riusciamo a tenere il pareggio, dopo pochi minuti riescono a tornare avanti nel punteggio, un bel cross del sempreverde Gianlu pesca da solo in area il bomber di turno che di testa insacca, dobbiamo trovare una soluzione sulle palle alte, ma sono anni che lo ripetiamo;
e' un deja vu che si ripete da tre partite ormai, questi Canottieri riescono sempre a mettere la prua davanti, e noi dietro a remare, ma prima o poi le cose cambieranno, oh se cambieranno;
lo dicono anche Salvini e Dimaio che peggio di cosi non si puo' andare, per altri invece il peggio deve ancora venire, chissa' chi ha ragione, come la rivoluzione che sta avvenendo in Csi, vedremo, di sicuro niente sara' piu' come prima, ci sono in giro troppi
Venti di cambiamento
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